Quando nasce una tendenza, dietro l’angolo c’è sempre pronta una controtendenza. Ne è un esempio la cucina spezzata dal soggiorno che ultimamente si contrappone alla pianta della cucina aperta. Colpa o merito – dipende dai punti di vista – degli anni di pandemia che hanno ridisegnato le necessità, soppesando pro e contro di privacy e condivisione.
Sostanzialmente, non si tratta di rivoluzionare gli spazi esistenti, ma di allontanarsi dalla fluidità della planimetria della cucina open space, per tornare a spazi più indipendenti. Quello che più si fa sentire, infatti, è la necessità di riorganizzare la cucina con una pianta spezzata dalla sala da pranzo, così da recuperare il suo status di ambiente dove ricevere gli ospiti, lontano dalla frenesia del lavoro ai fornelli.
Come si modifica la pianta della cucina aperta
Essenzialmente, cosa succede se si vuole modificare la pianta di una cucina aperta in un layout spezzato? L’area operativa torna a nascondersi, leggermente distaccata dalla zona del pranzo, ma allo stesso tempo in continuità visiva e spaziale. La planimetria della cucina non deve cambiare, anzi è importante mantenere il senso di coesione con una disposizione dell’arredamento che rende l’idea della separazione, mai netta, dal resto del living.
L’intento è di conservare i vantaggi dell’open space, a cominciare dalla luce libera di circolare e dall’ariosità, adottando al tempo stesso delle soluzioni per suddividere lo spazio aperto, così da consentire una maggiore privacy quando è necessario. Per esempio, per trasformare il living in un soggiorno con angolo cottura, la pianta spezzata si può chiudere con una vetrata che servirà da divisorio.
Idee per modificare la pianta della cucina
In una cucina spezzata così come in una cucina a pianta aperta sul soggiorno si devono sempre definire le differenti aree funzionali, per evitare che l’open space abbia un aspetto disordinato.
A seconda della planimetria e della conformazione della stanza, nella cucina spezzata si possono aggiungere anche separazioni fisiche più o meno imponenti. Si possono ad esempio sfalsare i livelli della cucina, o adottare diversi rivestimenti per i pavimenti. La zona operativa può essere nascosta dietro a pareti divisorie scorrevoli in vetro, oppure celata con muri a mezza altezza o eleganti paravento. Ancora, si può giocare con la disposizione di librerie, scaffalature e mobili che possono offrire una partizione, mai definitiva, e modificare così la pianta della cucina.
Le divisioni leggere permettono di mantenere il senso di spazio e ariosità, caratteristico della planimetria di una cucina a pianta aperta. Ma anche quando si opta per partizioni più nette è sempre meglio mantenere una certa coesione nell’estetica di cucina e soggiorno. Si possono tracciare nuovi confini nella planimetria della cucina con soluzioni di design come le colonne bifacciali che permettono di dividere due ambienti secondo le nuove logiche compositive, senza bisogno di interventi architettonici.
Il soggiorno con angolo cottura modifica la pianta open space
Se la cucina è poco utilizzata, è meglio preferire un soggiorno con un angolo cottura funzionale e armonioso, piuttosto che avere una cucina vera e propria inserita nel living. Per creare l’angolo cottura si può alzare un muro a mezza altezza, separando così gli spazi senza togliere luce. Un’altra opzione è di installare una parete in vetro: protegge dal rumore e dagli odori mantenendo un continuum visivo che ingrandisce l’ambiente.
Oppure, per non interrompere il flusso e non ridurre troppo la vivibilità di una piccola cucina, si può tracciare il confine con un piano snack per la colazione, da accompagnare con sgabelli che offrono posti a sedere aggiuntivi sia per l’angolo cottura che per la sala. Basta studiare il progetto, la planimetria e la disposizione delle aree, così da creare due ambienti combinati e funzionali. A volte, per realizzare una zona ariosa che ospiti sia una cucina che uno spazio separato per il pranzo o per rilassarsi sul divano, è sufficiente aggiungere una parete componibile di scaffali a giorno.
Una cucina spezzata dalla libreria
Una scaffalatura o una libreria possono soddisfare il bisogno di separazione e fornire superfici per riporre libri di ricette, mettere in mostra bottiglie o oggetti particolari. La libreria Trenta Febal Casa può diventare l’elemento chiave attorno a cui disegnare la planimetria della cucina spezzata dal soggiorno. Molte delle sue finiture sono infatti coordinate alle ante della collezione CUCINA.
Le librerie a giorno sono perfette per una cucina spezzata dalla zona pranzo, perché fanno passare la luce, allontanano dalla vista degli ospiti il disordine post cena e consentono la privacy necessaria per chi magari è al pc mentre c’è chi prepara la cena. Il vantaggio degli scaffali alti e larghi di una libreria piena? Creano una barriera efficace, eppure, non danno l’impressione di uno spazio del tutto separato, nemmeno quando arrivano fino al soffitto. Un effetto positivo per evitare il rischio di una divisione claustrofobica della cucina a pianta aperta.